A Roma, al Colle Oppio vicino al Colosseo, è stata inaugurata con una targa mercoledì 16 settembre 2015 dal sindaco Ignazio Marino la Piazza dedicata a Martin Lutero. Le prime promotrici dell’iniziativa sono state la Chiesa cristiana avventista del 7mo Giorno e la Chiesa evangelica luterana di Roma che, separatamente e senza consultarsi, hanno inviato la richiesta di intitolare una via o una piazza della capitale al padre della Riforma protestante.
Una non piccola vittoria formale dei protestanti attraverso un iter burocratico durato 6 lunghi anni e avviato alla Commissione Toponomastica del Comune di Roma già nel 2009. L’inaugurazione è stata un bel successo da parte delle due minoranze religiose in vista del 2017, anno in cui sarà ricordato, in modo particolare in Germania, il V centenario della Riforma. Da parte delle rispettive Commissioni di dialogo (cattolica e protestante) restano comunque non ancora superate molte divisioni teologiche e liturgiche.
Da Meditare
IL GRAN CONFLITTO di Ellen White
L’avvertimento finale di Dio
«In ogni generazione Dio ha scelto i suoi messaggeri per rivelare il peccato sia nella società sia nella chiesa. Il mondo però vuole udire parole piacevoli e non gradisce la pura e semplice verità. Molti riformatori, all’inizio della loro opera, si erano ripromessi di essere prudenti nel condannare i peccati della chiesa e della nazione, perché speravano di riuscire, con l’esempio di una sincera vita cristiana, a ricondurre il mondo alla vera dottrina biblica. Ma lo Spirito di Dio scese su di loro, com’era sceso su Elia per spingerlo a rimproverare i peccati di un re empio e di un popolo apostata e li indusse a predicare le chiare affermazioni della Bibbia: esattamente quelle verità che essi erano stati così riluttanti a esporre. Furono costretti non solo a proclamarle, ma a segnalare il pericolo che minacciava la chiesa. Pronunciarono, senza timore delle conseguenze, le parole che il Signore aveva ispirato loro e la gente poté udire l’avvertimento. In questo modo sarà proclamato il messaggio del terzo angelo (di Apocalisse 14:9,10, nota del compilatore).
Quando verrà il tempo in cui esso dovrà essere trasmesso con maggiore potenza, il Signore si servirà di strumenti umili e illuminerà le menti di coloro che si consacrano al suo servizio. Essi saranno qualificati non tanto dall’istruzione ricevuta nelle scuole, quanto dall’unzione dello Spirito di Dio. Uomini di fede e di preghiera si sentiranno spinti ad agire mossi da un santo zelo e pronunceranno le parole che il Signore suggerirà loro. I peccati di Babilonia saranno denunciati. Le terribili conseguenze derivanti dalle leggi religiose imposte dall’autorità civile, i danni dello spiritismo, il progresso insidioso ma rapido del papato: tutto verrà smascherato. Le folle saranno scosse da questi avvertimenti e migliaia di persone udranno parole mai sentite prima. Con stupore apprenderanno che Babilonia è la chiesa caduta a causa dei suoi errori, dei suoi peccati e del suo rifiuto di accettare la verità proclamata dai messaggeri di Dio. Quando le persone chiederanno spiegazioni ai loro capi spirituali, essi presenteranno loro delle semplici filosofie e profetizzeranno cose piacevoli per placare i loro timori e acquietare le loro coscienze. Poiché molti rifiuteranno di accettare delle semplici dichiarazioni umane ed esigeranno un chiaro e preciso: “Così dice il Signore”, questi capi religiosi, come i farisei di un tempo, irritati perché la loro autorità è messa in dubbio, denunceranno questo messaggio, attribuendolo a Satana e istigheranno le folle a maltrattare e a perseguitare coloro che lo proclamano».
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Note
- Per una migliore comprensione dell’opera di Riforma fatta partire da Martin Lutero consigliamo vivamente la lettura dei capitoli 7 e 8 del medesimo libro.
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©Pierluigi Luisetti